sabato 22 novembre 2014

GOODBYE VIETNAM



Lasciamo il Vietnam.
Sembra passata una vita da quando siamo arrivati. Per la prima volta possiamo dire di aver fatto un viaggio, più che una vacanza, qui non è proprio un posto in cui si va per rilassarsi, a meno che tu non sia russo. Dovendolo descrivere in poche righe posso dire che è un mondo diverso, a tratti incomprensibile, un posto sicuramente da vedere, ma non da viverci, almeno per noi.
Ci sono luoghi bellissimi che ricorderemo per sempre; Sapa, Ha Long, Tam Coc, meraviglie della natura; poi i villaggi dei pescatori sul fiume, i mercati sulle barche, le risaie, suoni e odori che ti colpiscono all'improvviso.
“Il Vietnam sarebbe bello se non ci fossero i vietnamiti” ho detto a Marika a metà viaggio, ne sono convinto. Il vietnamita è una macchina commerciale, capaci di vendere di tutto, da uno spiedino a probabilmente la loro famiglia. Stanno all'erta, e quando ti vedono puoi notare il simbolo del dollaro sulle loro pupille. Questo può anche avere il suo fascino, per carità, ma che aggiunto al costante rumore dei clacson che usano con una facilità e passione inimmaginabili per noi occidentali rendono la minima ricerca di relax nelle città un'impresa impossibile. Tutto questo però si alleggerisce quando incroci qualche bambino, qualche vecchietta col cappello di paglia, o il marito pieno di rughe e con una lunga barba bianca che ti salutano con un cenno del capo sorridendoti.
In questi giorni abbiamo fatto circa 2500 km in bus, che vi garantisco valgono almeno il doppio fatte in Vietnam: si viaggia lentissimi, schivando buche e prendendo dossi che ti fanno saltare dei centimetri dal tuo sedile ( non esagero). In totale abbiamo fatto circa 65 ore in bus, mini soste comprese, non male, ormai abbiamo i calli sulle chiappe.
Questo è stato il secondo paese asiatico che abbiamo visitato dopo il Giappone, e ci ha fatto capire la diversità che esiste nel mondo, anche due paesi poi non così distanti sulla cartina geografica lo sono eccome nella realtà, ed è proprio questo il bello di viaggiare: scoprire queste diversità.

Comunque sia salutiamo il Vietnam e i vietnamiti, nel bene e nel male, e chissà, magari la prossima volta saremo noi a vendere qualcosa ad uno di loro... “do you want to rent a motorbike?” sarà difficile toglierselo dalla testa.

Comunque i post sul Vietnam non sono finiti, metterò ancora foto e commenti di posti visti appena avrò tempo!

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