Eccoci
ad Adelaide, dopo più di 3000 chilometri lasciati alle spalle e un
arrivo che inaspettatamente si tramuterà in una nuova partenza.
Siamo
partiti più di una settimana fa e l'inizio non è stato dei più
entusiasmanti: alla prima tappa per il pranzo tiriamo fuori il nostro
tavolo e le nostre sedie da campeggio e iniziamo a scaldarci due bistecche quando
veniamo totalmente “attaccati” da decine di mosche che senza
timore ci si posano sul viso in un atto d'affetto che però non
ricambiamo, risultato i primi due giorni cibiamo in
macchina per non essere mangiati a nostra volta da questi
simpaticissimi esserucci.
Ma a
parte questo ci si gode la traversata: i panorami nel deserto, la
natura selvaggia, la strada che sembra infinita, il salutare le altre
macchine di passaggio come se fossimo tutti compagni di questo lungo viaggio. Man mano che ci allontaniamo dalla città i paesi diventano
sempre più piccoli fino a quando i nomi segnati sulla mappa non sono
che delle stazioni di servizio con un motel a volte distanti anche
quasi 200km tra di loro, praticamente si vede l'insegna del nome del
paese, si entra, e dopo 100 metri il “paese” è già finito.
Ovviamente il prezzo della benzina in mezzo al nulla sale alle
stelle, per non parlare del cibo, ma fortunatamente abbiamo fatto le
scorte a Perth prima di partire. Prendiamo solo un pacchetto di
patatine che non aveva sulla confezione scritto il prezzo: totale 6
dollari, impariamo la lezione.
Durante
la strada a seconda del posto in cui arrivi ci sono segnali che
indicano il rischio del passaggio di canguri, cammelli, emù e altro
per la strada, ma vicino all'asfalto non abbiamo visto che decine e
decine (se non centinaia) di canguri morti, investiti sopratutto dai
camion di notte visto la loro curiosità per i fari accesi, ma almeno
Marika ha salvato un coniglio che si era immobilizzato dalla paura in
mezzo alla strada, scendendo dal van e facendolo scappare nei campi,
brava la nostra salva animali! Abbiamo visto vari tipi di
uccelli, compresi delle bellissime aquile.
A un
certo punto superiamo un altro van, dentro al quale un ragazzo con una
barba bellissima (invidia...) ci saluta, e alla seguente
stazione di servizio scopriamo si chiami Tristan, un ragazzo francese
amante del surf. L'Australia è grandissima, ma le strade non sono
poi molte, fatto sta che questo ragazzo ha già visto il nostro van a
Margaret River tempo prima, a circa 1500 chilometri di distanza, e parlando
tra noi ci viene in mente di averlo già incrociato in una delle
sue spiagge, ce lo ricordiamo per la barba e la tavola da surf. Così
ci uniamo per il viaggio, attraversiamo il confine per il South
Australia e finalmente la strada costeggia l'oceano e ci regala dei
bei panorami.
Stiamo con Tristan due giorni, andiamo a Cactus Beach,
dove lui la mattina dopo si ferma per surfare e noi proseguiamo con
il nostro viaggio, allungando la strada per arrivare a Point Labatt,
dopo un ora e mezza di strada sterrata e ringraziando il nostro van
che senza lamentarsi ci ha portato senza intoppi. Qui si è su una
bella scogliera e la particolarità è che sotto c'è una colonia
permanente di leoni marini, passiamo li la notte, tra il vento, il
freddo, la bellezza della natura e una bella luna piena.
Il giorno
dopo facciamo a ritroso la strada sterrata (incrociando per la strada
canguri, un coniglio e persino una lince), e ritorniamo sulla via principale, poi facciamo una sosta in parte alla strada quando
sentiamo suonare il clacson dietro di noi, che strano il destino, è
di nuovo Tristan, che neanche a farlo a posta (i cellulari erano 3
giorni che non prendevano) ritroviamo sulla strada del nostro
viaggio. Ci uniamo ancora a lui per un paio di giorni e lo seguiamo
per delle escursioni fuori dalla strada principale, tra piccoli paesi
immersi nei vigneti e una piccola montagna dove per un temporale
prendiamo un bel po' di acqua.
Ormai
non manca molto ad Adelaide, ci fermiamo a riposare in parte ad
una stradina sterrata, quando il custode della fattoria adiacente ci
invita a bere qualcosa in casa, accettiamo e mettiamo in moto,
accelero, solo che il van slitta un po' e non si muove, siamo
impantanati. Lo sapevo che prima poi sarebbe successo! Le proviamo
tutte, dai sassi ai pezzi di legno sotto le ruote, e finalmente dopo
una buona mezzora riusciamo a ripartire (grazie alla forza sovraumana di Marika che spingeva il furgone?!) e ad andare finalmente a bere
un paio di bicchieri di vino in casa. Facciamo la conoscenza del
custode e poi più tardi del padrone, davvero molto gentili, restiamo
a chiacchierare per qualche ora e poi visto la pericolosità di
viaggiare col buio ci fanno parcheggiare il van da loro per la notte,
e la mattina dopo ci fanno fare una doccia e ci offrono la colazione. Sentendo anche altri ragazzi che viaggiano non è raro trovare persone del genere, questa gente oltre alla natura incontaminata per me è un po' l'essenza dell'Australia.
Come
dicevo all'inizio, l'arrivo può tramutarsi in una nuova partenza:
chiamiamo per il lavoro a Renmark che ci assicurarono iniziasse a
metà aprile, ma le arance non sono ancora pronte quindi c'è da
aspettare fino a fine mese e per adesso non c'è lavoro. Ma... ci chiediamo..... allora
abbiamo fatto tutta questa strada per niente?
Ma noi non ci
demoralizziamo e visto che abbiamo ancora tempo a disposizione riprendiamo il
nostro viaggio per il sud est dell'Australia, passeremo per
Melbourne e arriveremo alla tanto osannata Sydney, per poi magari
tornare da queste parti quando inizierà il lavoro. Allora cosa aspettiamo?? Si parte di nuovo!!! In
viaggio!!!!!!
Nessun commento:
Posta un commento