E' già passato in un lampo un mese da
quando sono ritornato in Giappone, nella mia vecchia Kyoto. Il giorno
dell'arrivo è stato estenuante, sbaglio subito la coda per prendere
il biglietto del treno, allo sportello mi dicono che il biglietto
diretto che voglio prendere non posso comprarlo li e così mi tocca
fare due volte la coda e mi ritrovo già in ritardo sulla tabella di
marcia, visto che poi mi tocca aspettare quasi un altra ora per
l'arrivo del treno successivo. Avevo preso la settimana prima il
treno regionale da Sirmione a Milano, comparandolo con quello che
prendo sembra che il concetto di pulizia sia completamente diverso
tra l'Italia e il Giappone, vi lascio indovinare quale fosse il più
pulito. E' bello scendere dal treno e non sentirsi sporchi tanto da
voler prendere i propri vestiti, riempirli di benzina e dargli fuoco.
Comunque arrivo all'ufficio dove devono farmi firmare il contratto e
darmi le chiavi dell'appartamento, solo che ovviamente nessuno sa
niente e i documenti si trovano in un altro ufficio alquanto distante
mi dicono, fatto sta che tra aspettare e firmare perdo un altro paio
di ore e mi ritrovo all'appartamento alle otto di sera.
L'appartamento è piccolissimo, è appena stato pitturato così per i
primi giorni lascerò 24 ore su 24 la finestra aperta per non
intossicarmi e naturalmente passo la prima notte a dormire per terra
visto che è vuoto. Meno male che dopo un ramen con un amico sono
talmente stanco che per qualche ora dormo pure bene sul pavimento.
A parte il primo giorno il resto fila
tutto abbastanza liscio, compro letto, tavolo, sedie, frigo.... e
quasi mi diverte andare a spasso nei centri commerciali a comprare il
tutto, dove spesso sono l'unica persona senza gli occhi a mandorla.
Infatti a parte i templi più famosi e il centro, ora che non è alta
stagione, appena ti sposti un po' è raro incontrare un occidentale,
molto probabilmente per la difficoltà di ottenere un visto
lavorativo (difficoltà che avrò anche io??!!...).
Comunque ho iniziato la scuola e ogni
giorno si tenta di studiare, anche se ricordare gli ideogrammi è un
impresa... Ogni tanto si va in giro e capita un po' di tutto, come
parlare per un ora e mezza con un vecchio che continua a fare origami
e cerca di insegnarti a farne uno, ma poi inevitabilmente perde le
speranze vedendo la tua grande abilità; ragazze in kimono che ti
chiedono di fare un selfie con loro; andare in giro e parcheggiare la
bici in un parcheggio al coperto e al tuo ritorno trovarlo chiuso e
dover tornare il giorno dopo a riprendere il mezzo, parcheggiarlo per
uscire con gli amici e non ritrovarlo piu' perche' in sosta vietata
(qui ti caricano le bici sui camion e te le portano via...).
Ma le cose più belle oltre alle strade
e ai templi di Kyoto sono le amicizie che ogni giorno dal nulla puoi
crearti, vado nel piccolo ristorante che tanto mi era mancato in cui
ogni volta si finisce col conoscere tutti i clienti del locale, e
davanti a birra o al sakè le difficoltà linguistiche si dissolvono.
In questo primo mese mi sono capitate
anche esperienze uniche come partecipare ad un festival giapponese e
andare a vedere un incontro di sumo, esperienze che mi hanno dato
l'opportunità di immergermi nella loro cultura e tradizioni, ma
magari scriverò di questo più avanti...(ma chi “c'ha” voglia!!)