I fattori principali per
rendere indimenticabile un viaggio sono i posti che vedi coi tuoi
occhi e le persone che incontri durante il tuo cammino, e se queste
ultime tre settimane di duro lavoro, senza che le nostre pupille
abbiano visto incantevoli scenari, sono passate veloci e piacevoli
questo è dovuto essenzialmente alle nuove amicizie che stiamo
facendo quaggiù.
Abbiamo passato tre
settimane in un paesino di nome Donnybrook svegliandoci prima
dell'alba, lavorando per quasi dieci ore al giorno raccogliendo pere,
che spesso mi trovavo a sognare la notte forse perché ne sentivo la
mancanza, mele e prugne. Lavoro reso duro sopratutto dal caldo
dell'estate, che però spesso la sera già dopo le sette ti
costringeva ad indossare una felpa appena andava giù il sole, pazza
estate australiana.
Non posso non dedicare
due righe alla metropoli Donnybrook: dall'alto dei suoi circa duemila
abitanti la città vanta un supermercato; un campo da cricket; una
stazione ferroviaria (chiusa visto che da anni non passa più nessun
treno); TRE benzinai (carissimi); una stazione della polizia senza
poliziotti in cui suonando il campanello chiami automaticamente al
telefono una stazione di un altro paese; e una pizzeria che
ovviamente nelle tre settimane in cui vi siamo stati era chiusa. Lo
so che dopo aver letto questa ottima recensione state già facendo le
valigie per venire a visitarla!
In compenso però c'era
un bel parco giochi per bambini attrezzato con griglie e corrente
elettrica e sopratutto degli spogliatoi abbandonati, ormai famosi tra
i ragazzi che lavoravano come noi nella zona, dove finito il lavoro
andavamo a fare una doccia fresca. Ma nonostante non fossero che due
case ci siamo divertiti lo stesso a vivere nel nostro van e a fare
amicizia con le due coppie di italiani che abbiamo conosciuto, e
questo è l'importante. Ora siamo a Perth per una settimana, stiamo
aspettando il nostro van che è dal meccanico per un controllo
dell'impianto gas prima che saltiamo in aria, e appena riparato
andremo a cercare lavoro a Manjinup perchè le pere già ci mancano.
Per chiudere vorrei
dedicare due parole, anche se è difficile, a una persona importante
che ora non c'è più, una di quelle persone che anche se non
conoscevo benissimo era li, come c'è sempre stata da quando sono
nato, sangue del mio sangue, e faceva parte di un mondo felice in cui
sono cresciuto e che pian piano per il passare del tempo e la
fragilità della vita si sta sgretolando e non ci sarà più. E mi
vengono in mente piccoli momenti che tutto d'un tratto diventano
grandi ricordi, che mi porterò sempre appresso come la semplicità
del tuo “ciao dariolino” quando mi vedevi, e ora che so che non
lo potrò più sentire mi si blocca il respiro, e mi sale addosso
come un senso di colpa per non essere li, anche solo a provare un
minimo ad alleviare il dolore che deve provare la mia famiglia in
questo momento. Certe notizie vorresti non averle mai. Ciao zio Eddy,
ti porterò sempre con me. Dariolino.
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